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Tuesday 12 January 2016

MARY'S DRESS



Alessia Delvecchio "Mary's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015

Da Eva a Maria, l'archetipo della Madre, colei che ha generato il figlio che toglierà all'uomo il peccato originale, viene qui rappresentato nella figura della Vergine, con i suoi attributi principali.

La civiltà romana e la sua cultura succedono a quelle ellenistiche. Per molto tempo l'arte romana appare imbevuta di elementi etruschi, nonostante i loro contatti con il mondo ellenistico. Gli abiti erano di linea morbida e sinuosa, semplici e solenni nella sobrietà della linea per la finezza dei tessuti e per l'abbondanza dei panneggi. L'uomo indossava la toga, il tipico mantello romano che rappresentava un segno di distinzione. Sotto la toga portava una tunica a maniche corte. La donna indossava un mantello di lana chiamato palla che veniva drappeggiato sopra la tunica. Detta stola, la tunica veniva portata anche da sola e completata da uno scialle, il flammeum, con largo bordo colorato che a volte assumeva l'apparenza di una sottoveste. Gli uomini avevano i capelli corti divisi in ciocche, le donne chiome raccolte in chignon arricciate alla fronte e alle tempie. Col disgregamento dell'ordinamento civile e politico di Roma si affermò il cristianesimo che darà vita ad una nuova forma d'arte che si imporrà successivamente, l'arte Bizantina. Durante questa transizione gli abiti erano più lineari e influenzati dall'oriente. La veste dalle maniche ampie chiamata dalmatica era semplice e comoda e prenderà piede dopo il 450. La toga si restrinse nel volume e si affermò la clamide, un mantello più pratico che si allacciava alla spalla destra. Più tuniche venivano indossate una sopra l'altra a seconda della stagione. La tunica femminile era indossata sopra una sottoveste a maniche lunghe. I militari vestivano una tunica corta ed un mantello color porpora detto paludamentum. Le influenze orientali portarono ad indossare massicce collane, vistosi orecchini, alte acconciature a forma di tiara, gioielli in grani d'oro, paste vitree colorate, cristalli d'ambra e altri materiali preziosi.
   

Monday 9 November 2015

ZEUS'S DRESS



Alessia Delvecchio "Zeus's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015

La civiltà greca apre un periodo di floridità da un punto di vista anche artistico in cui si rappresenta la bellezza fisica in un canone ideale che rompe con le civiltà del passato. Il volume e le figure plastiche dei nudi maschili, i panneggi ricercati accolgono la nuova concezione razionale di un uomo più terreno, più "pesante" e volumetrico. A seconda del periodo storico gli uomini indossavano una tunica di linea rigida con prevalenza di motivi verticali come la colonna di stile dorico, oppure più ampie e drappeggiate in quello ionico, in lana, a pieghe fisse, chiamata chitone. Sopra la veste portavano un mantello l'imation, oppure corte tuniche o mantelli pieghettati. Nel periodo corinzio la linea si fa morbida e drappeggiata e i tessuti diventano in seta importata dall'oriente, con tinte suggestive. Le donne hanno vesti lunghe e aderenti in lana spessa con due fibule agganciate sulle spalle che risvoltando due lembi di tessuto formavano un corto giubbetto l'apoptygma. In epoca ionica le vediamo con vesti più ampie aperte da un lato come nel peplo. Il bianco acquista importanza ravvivato da strisce colorate. Decorati con rosette, stellette e i motivi geometrici detti a greche. I gioielli erano raffinati, si indossavano collane a fili d'oro, orecchini, bracciali, diademi, fibule. I capelli erano disposti con molta cura, raccolti con spilloni, coroncine, reticelle, sulla nuca o sul capo. Ai piedi si portavano calzature raffinate come i crépide.



Tuesday 6 October 2015

DUGHDOVA'S DRESS



Alessia Delvecchio "Dughdova's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015
 
La civiltà persiana assimilò e fuse i caratteri delle varie culture orientali dando alle arti figurative un'impronta assiro-babilonese le cui linee nette e geometriche si ispirano alla natura ma l'assenza di volume e dimensione sintetizzano un rigido ritmo decorativo. Uomini e animali compongono raffinate forme geometriche in cui la simmetria fa da padrona nel gioco di specchi che popola la fantasia e il pensiero di una civiltà dedita alla contemplazione e alla riflessione filosofica. L'abbigliamento femminile e maschile non si differenzia, predomina la linea sciolta con eleganti panneggi. La kandis era una sopravveste di lana cucita e modellata con drappeggi simmetrici e maniche ampie a saio. Le anaxyrides erano le brache simili a calze portate dai guerrieri sotto la tunica. Il capo era coperto con tiare di forma tronco conica, arcuate verso l'alto. I cappelli erano portati a calotta contornati da alti cordoni intrecciati a spirale. I berretti erano a forma di cappuccio. Ai piedi si portavano delle babucce di cuoio morbido. Le barbe e i capelli erano molto curati, arricciati alla moda mesopotamica. I monili erano d'oro e venivano adoperati con sobrietà.