Monday, 9 November 2015

ZEUS'S DRESS



Alessia Delvecchio "Zeus's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015

La civiltà greca apre un periodo di floridità da un punto di vista anche artistico in cui si rappresenta la bellezza fisica in un canone ideale che rompe con le civiltà del passato. Il volume e le figure plastiche dei nudi maschili, i panneggi ricercati accolgono la nuova concezione razionale di un uomo più terreno, più "pesante" e volumetrico. A seconda del periodo storico gli uomini indossavano una tunica di linea rigida con prevalenza di motivi verticali come la colonna di stile dorico, oppure più ampie e drappeggiate in quello ionico, in lana, a pieghe fisse, chiamata chitone. Sopra la veste portavano un mantello l'imation, oppure corte tuniche o mantelli pieghettati. Nel periodo corinzio la linea si fa morbida e drappeggiata e i tessuti diventano in seta importata dall'oriente, con tinte suggestive. Le donne hanno vesti lunghe e aderenti in lana spessa con due fibule agganciate sulle spalle che risvoltando due lembi di tessuto formavano un corto giubbetto l'apoptygma. In epoca ionica le vediamo con vesti più ampie aperte da un lato come nel peplo. Il bianco acquista importanza ravvivato da strisce colorate. Decorati con rosette, stellette e i motivi geometrici detti a greche. I gioielli erano raffinati, si indossavano collane a fili d'oro, orecchini, bracciali, diademi, fibule. I capelli erano disposti con molta cura, raccolti con spilloni, coroncine, reticelle, sulla nuca o sul capo. Ai piedi si portavano calzature raffinate come i crépide.