"Grave",
photograph print on paper
(1/50) 50x50cm, 2018
Questo
lavoro riprende il concetto di musica universale o musica delle sfere espresso
nella filosofia di Pitagora secondo cui l'intero universo è espressione
musicale e quindi un sistema complesso di proporzioni numeriche. I corpi
celesti si muovono producendo una musica che solo Pitagora riusciva a sentire. Grazie
a questa sua dote egli riuscì a concepire matematicamente gli intervalli
musicali e a costruire i primi strumenti a corda che introdussero la scala
musicale.
Il
termine "Grave" allude all'indicazione di tempo nella notazione
musicale e si riferisce ad un tempo di esecuzione lento e solenne.
Quest'opera
appartiene ad una serie dal titolo "Synthetic Worlds", in cui sono
rappresentati dei mondi alternativi alla realtà.
This work takes
up the concept of universal music or music of the spheres expressed in the
philosophy of Pythagoras according to which the whole universe is musical
expression and therefore a complex system of numerical proportions. The
celestial bodies move producing a music that only Pythagoras could hear. Thanks
to this talent he was able to conceive the musical intervals mathematically and
to build the first stringed instruments that introduced the musical scale.
The term
"Grave" alludes to the indication of time in musical notation and
refers to a slow and solemn execution time.
This work
belongs to a series entitled "Synthetic Worlds", in which are
represented alternative worlds to reality.