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Sunday 30 October 2022

Chrysolite

 

Alessia Delvecchio
"Chrysolite”,
digital painting print on gatorfoam 
(1/50) 100x140x2cm, 2022

In "Chrysolite", la cui traduzione è Crisolite, viene rappresentato il minerale in primo piano con incisa la runa Jera, la cui capacità è di sviluppare la pazienza e di entrare in sintonia con la natura.

La Crisolite è indicata come settima pietra di fondazione delle mura della Città Santa nell’apocalisse di Giovanni e indica l’apostolo Giovanni. Accanto alla pietra vi sono rappresentati alcuni attributi dell’apostolo, l’acquila e il calice con dentro la serpe. La pietra poggia sopra un tappeto Pandaghi, della Georgia del XIX secolo e ha sullo sfondo un tappeto Ru-farshi del Mazandaran del XX secolo. Il tappeto è un omaggio al divino e per sua natura crea un’atmosfera mistica, ad ogni nodo intrecciato è legato il pensiero di chi lo ha lavorato dedicandovi ore della propria vita. Su di un tappeto persiano è stato scritto: “Hanno filato la sua trama col filo dell’anima”. Questo lavoro appartiene alla serie intitolata "Way back into Soul", in cui sono rappresentati antichi miti in chiave moderna.


In “Chrysolite", the mineral is represented in the foreground engraved with the Jera rune, whose ability is to develop patience and to get in tune with nature. 

Chrysolite is indicated as the septh foundation stone of the walls of the Holy City in the apocalypse of John and indicates the apostle John. Next to the stone there are represented some attributes of the apostle, the eagle and the chalice with the snake inside. The stone rests on a Pandaghi carpet from 19th century Georgia and a 20th century Ru-farshi carpet from Mazandaran in the background. The carpet is a tribute to the divine and by its nature creates a mystical atmosphere, the thoughts of those who worked on it are linked to each intertwined knot, dedicating hours of their lives to it. On a Persian carpet it was written: "They spun its weft with the thread of the soul". This work belongs to a series entitled "Way back into Soul", in which ancient myths are represented in a modern way.

Monday 4 April 2016

ARTHUR'S DRESS




Alessia Delvecchio "Arthur's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2016

Come narra la leggenda, Giuseppe da Arimatea raccolse il sangue che fuoriusciva dalle ferite del corpo del Cristo in una coppa, da quel momento divenne il custode del santo Graal. Appena potè liberarsi dalla sua prigionia in Palestina portò il sacro calice in Britannia a Glastonbury dove la storia si intreccia al mito dell'ordine dei cavalieri della tavola rotonda e di Re Artù. 
Il periodo storico a cui risale il regno di Artù è il primo Medioevo quindi con l'affermazione del Cristianesimo il costume rimase legato agli usi del periodo tardo romano. Si indossava la tunica chiusa con una cintura, sormontata da un ampio mantello e stivaletti ai piedi.