Alessia Delvecchio "Dughdova's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015
La civiltà
persiana assimilò e fuse i caratteri delle varie culture orientali dando alle
arti figurative un'impronta assiro-babilonese le cui linee nette e geometriche
si ispirano alla natura ma l'assenza di volume e dimensione sintetizzano un
rigido ritmo decorativo. Uomini e animali compongono raffinate forme
geometriche in cui la simmetria fa da padrona nel gioco di specchi che popola
la fantasia e il pensiero di una civiltà dedita alla contemplazione e alla
riflessione filosofica. L'abbigliamento femminile e maschile non si differenzia,
predomina la linea sciolta con eleganti panneggi. La kandis era una sopravveste
di lana cucita e modellata con drappeggi simmetrici e maniche ampie a saio. Le
anaxyrides erano le brache simili a calze portate dai guerrieri sotto la
tunica. Il capo era coperto con tiare di forma tronco conica, arcuate verso
l'alto. I cappelli erano portati a calotta contornati da alti cordoni intrecciati
a spirale. I berretti erano a forma di cappuccio. Ai piedi si portavano delle
babucce di cuoio morbido. Le barbe e i capelli erano molto curati, arricciati
alla moda mesopotamica. I monili erano d'oro e venivano adoperati con sobrietà.