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Monday, 7 March 2016

JESUS CHRIST'S DRESS




Alessia Delvecchio "Jesus Christ's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2016

Con Gesù si conclude la linea temporale maschile che da Adamo va al Cristo. Come da Eva si è giunti a Maria nella linea femminile che simboleggia l'anima umana, nel secondo Adamo, il Cristo, si compie il destino del mondo. Liberando l'uomo dal peccato originale, il Cristo diventa il portatore dell'Io umano che supera se stesso e diventa uomo-spirito. Nel dipinto sono evidenziati i suoi attributi principali, come Alpha e Omega, essere contemporaneamente l'inizio e la fine, colui che da Dio si è sacrificato entrando in corpo umano, l'agnello, la croce, la colomba dello spirito santo, la coppa, il pane, il libro: "Io sono la luce del mondo. Chi segue me non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita".



Tuesday, 6 October 2015

DUGHDOVA'S DRESS



Alessia Delvecchio "Dughdova's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015
 
La civiltà persiana assimilò e fuse i caratteri delle varie culture orientali dando alle arti figurative un'impronta assiro-babilonese le cui linee nette e geometriche si ispirano alla natura ma l'assenza di volume e dimensione sintetizzano un rigido ritmo decorativo. Uomini e animali compongono raffinate forme geometriche in cui la simmetria fa da padrona nel gioco di specchi che popola la fantasia e il pensiero di una civiltà dedita alla contemplazione e alla riflessione filosofica. L'abbigliamento femminile e maschile non si differenzia, predomina la linea sciolta con eleganti panneggi. La kandis era una sopravveste di lana cucita e modellata con drappeggi simmetrici e maniche ampie a saio. Le anaxyrides erano le brache simili a calze portate dai guerrieri sotto la tunica. Il capo era coperto con tiare di forma tronco conica, arcuate verso l'alto. I cappelli erano portati a calotta contornati da alti cordoni intrecciati a spirale. I berretti erano a forma di cappuccio. Ai piedi si portavano delle babucce di cuoio morbido. Le barbe e i capelli erano molto curati, arricciati alla moda mesopotamica. I monili erano d'oro e venivano adoperati con sobrietà.
 


Saturday, 5 September 2015

TAMMUZ'S DRESS



Alessia Delvecchio "Tammuz's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015
 
Le raffigurazioni pittoriche della civiltà babilonese riprendono la struttura lineare della civiltà sumera nelle linee geometriche ampliandone il decorativismo che le avvicina all'arte egizia simile nella disposizione dei corpi umani. Si adoperavano colori vivaci a campiture piatte che andavano dal giallo, alle tinte dell'ocra, della terra, del cotto, al rosso, agli azzurri e blu oltre al bianco e al nero.
L'abito femminile e maschile sono simili, con la stessa linea geometrica conica. La tunica di linea rigida chiamata kandis era portata lunga dai dignitari e dalle donne, mentre si accorciava per i guerrieri. Sopra la tunica si portava un ampio scialle in lana frangiato a guisa di mantello detto kaunace. I copricapi erano a tronco di cono con puntale per i sacerdoti chiamato kirbase. Il re e la regina portavano delle corone. Ai piedi indossavano dei calzari in cuoio con copritallone e chiusura a passante o a stringhe detti persiche. I capelli, i baffi, e la barba erano finti, fatti di lana arricciata e intessuti con fili d'oro. Indossavano orecchini, bracciali, collane, e preziosi copricapi. I tessuti erano molto decorati con forme geometriche e applicazioni con elementi naturali.