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Saturday, 5 September 2015

TAMMUZ'S DRESS



Alessia Delvecchio "Tammuz's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015
 
Le raffigurazioni pittoriche della civiltà babilonese riprendono la struttura lineare della civiltà sumera nelle linee geometriche ampliandone il decorativismo che le avvicina all'arte egizia simile nella disposizione dei corpi umani. Si adoperavano colori vivaci a campiture piatte che andavano dal giallo, alle tinte dell'ocra, della terra, del cotto, al rosso, agli azzurri e blu oltre al bianco e al nero.
L'abito femminile e maschile sono simili, con la stessa linea geometrica conica. La tunica di linea rigida chiamata kandis era portata lunga dai dignitari e dalle donne, mentre si accorciava per i guerrieri. Sopra la tunica si portava un ampio scialle in lana frangiato a guisa di mantello detto kaunace. I copricapi erano a tronco di cono con puntale per i sacerdoti chiamato kirbase. Il re e la regina portavano delle corone. Ai piedi indossavano dei calzari in cuoio con copritallone e chiusura a passante o a stringhe detti persiche. I capelli, i baffi, e la barba erano finti, fatti di lana arricciata e intessuti con fili d'oro. Indossavano orecchini, bracciali, collane, e preziosi copricapi. I tessuti erano molto decorati con forme geometriche e applicazioni con elementi naturali. 
 

Tuesday, 11 August 2015

DUMUZI'S DRESS



Alessia Delvecchio "Dumuzi's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015
 
Le raffigurazioni pittoriche della civiltà sumera sintetizzavano una natura lineare, geometrica e spirituale. Più semplice e meno decorativa dell'arte egizia, ma simile nella disposizione dei corpi umani, si prediligevano motivi più elementari adoperando colori a campiture piatte che vanno dal giallo, alle tinte dell'ocra, della terra, del cotto, al rosso, agli azzurri e blu oltre al bianco e al nero. Il modo di vestire dell'uomo e della donna era simile e andava dal semplice gonnellino stretto alla cintola, probabilmente in pelle di montone. In seguito si usarono drappi di lana frangiati avvolti alla persona. Sul capo le divinità portavano una tiara con corna multiple. Le donne indossavano lunghe vesti accollate con effetto a balze, mentre gli uomini erano avvolti in drappi con piccole frange e disposti in sapienti ed eleganti cadenze. Le capigliature erano fluenti e composte in trecce, si portavano baffi e lunghe barbe ricciute. Si indossavano collari, orecchini, amuleti, nastri e cordoni, tiare ed elmi d'oro cesellati. Non sono presenti sandali ai piedi.  









Monday, 6 July 2015

KRISHNA'S DRESS




Alessia Delvecchio "Krishna's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015


I'm doing a visual journey along syncretism between religions which tries to reconcile elements of cultural, philosophical and religious belonging to cultures and precedent doctrines to find a link, a tendency to the reconciliation of opposites that has to take place in each of our souls, and it is the desire to know.



Friday, 5 June 2015

ADAM'S DRESS



Alessia Delvecchio "Adam's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015
 
 
"L'abito di Adamo" sta al principio del percorso visivo che unisce le varie epoche che verranno esposte in questa serie di opere. Quasi un cammino genealogico che accompagna il fruitore a prendere coscienza del nesso che collega ogni opera.
 
 
 

 

Friday, 15 May 2015

ISIS'S DRESS



Alessia Delvecchio "Isis's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015


Le nuove opere dell'artista si ispirano ad un archetipo, che mano a mano verrà alla luce seguendo il suo percorso visivo. La moda attraverso i secoli ci regala uno specchio della società dell'epoca. Cosa rappresentano gli abiti? Abito significa letteralmente ‘avere’, o modo di essere, disposizione dell'animo, e nel fisico, figura, apparenza, vestimento, ossia tutto ciò che noi siamo destinati o soliti ad avere con noi, a portarci dietro continuamente. A seconda della professione che svolgiamo o del nostro collocamento in un ambiente sociale, o a seconda dell'ora del giorno, della stagione, e così via ci cambiamo d'abito e ci adeguiamo alla situazione. L'abito determina il nostro modo di essere, come un involucro nell'involucro esso simboleggia metaforicamente il nostro corpo fisico. Ogni giorno ci cambiamo d'abito non accorgendoci che compiamo nella realtà un grande gesto. 
«Mi alzo la mattina e indosso il mio abito, nasco e indosso il mio corpo umano. La sera mi libero del mio abito e vado a dormire, depongo il mio corpo umano una volta morto.»
Questo percorso visivo vuole portare lo spettatore a fare un viaggio lungo il tempo e le varie culture che hanno caratterizzato l'umanità fino ad oggi. Lungo il sincretismo tra le religioni che cerca di conciliare elementi culturali, filosofici e religiosi appartenenti a culture e dottrine precedenti per trovare quel nesso, quella tendenza al riconciliamento degli opposti che avviene nella nostra anima e che fa da anelito al sapere.