Alessia Delvecchio "Dumuzi's dress"
computer art, print on gatorfoam, 100x100 cm, 2015
Le
raffigurazioni pittoriche della civiltà sumera sintetizzavano una natura lineare,
geometrica e spirituale. Più semplice e meno decorativa dell'arte egizia, ma
simile nella disposizione dei corpi umani, si prediligevano motivi più
elementari adoperando colori a campiture piatte che vanno dal giallo, alle
tinte dell'ocra, della terra, del cotto, al rosso, agli azzurri e blu oltre al
bianco e al nero. Il modo di vestire dell'uomo e della donna era simile e
andava dal semplice gonnellino stretto alla cintola, probabilmente in pelle di
montone. In seguito si usarono drappi di lana frangiati avvolti alla persona.
Sul capo le divinità portavano una tiara con corna multiple. Le donne
indossavano lunghe vesti accollate con effetto a balze, mentre gli uomini erano
avvolti in drappi con piccole frange e disposti in sapienti ed eleganti
cadenze. Le capigliature erano fluenti e composte in trecce, si portavano baffi
e lunghe barbe ricciute. Si indossavano collari, orecchini, amuleti, nastri e
cordoni, tiare ed elmi d'oro cesellati. Non sono presenti sandali ai
piedi.