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Thursday, 1 September 2011

FIRST MAN INTO SPACE

ARTISTIC PROJECT by
Tenax and Alessia Delvecchio

This cycle of works was realized in memory of the first space flight of Jurij Gagarin, which dates back to April 12, 1961.
Charged with symbolic meaning, the works explore those suggestive regions of human consciousness on the threshold between reality and dream, or recollection of what "was, is and will be" (sort of eternal temporal contemporaneity), in a sometimes distorting relationship, to sometimes melancholic, sometimes sarcastic.

Questo ciclo di opere è stato realizzato in memoria del primo volo spaziale di Jurij Gagarin, che risale al 12 aprile 1961.
Cariche di significato simbolico, le opere esplorano quelle suggestive regioni della coscienza umana sulla soglia tra realtà e sogno, o il ricordo di ciò che "era, è e sarà" (una sorta di eterna contemporaneità temporale), in una relazione a volte distorta, a volte malinconica, a volte sarcastica.


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Tenax

“First man into space”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 60x135cm, 2011


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Tenax

“Acquarius”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 60x136,5cm, 2011


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Tenax

“Space car”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 60x136cm, 2011


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Tenax

“Yellow astronaut” - “Pink astronaut” - 

“Cobalt blue astronaut” - “White astronaut”, 

computer art on gatorfoam (Limited Edition of 100)

50x50cm everyone, 2011


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Tenax

“Red astronaut” - “Blue astronaut” - 

“Orange astronaut” - “Purple astronaut”,

computer art on gatorfoam (Limited Edition of 100)

50x50cm everyone, 2011 


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Tenax

“Woman into space”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 60x136cm, 2011 


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Tenax

“Pianeta rosso”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 43x100cm, 2011


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Alessia Delvecchio

“Orange stars” - “Red stars” - 

“Turquoise stars“- “Yellow stars”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100)

50x50cm everyone, 2011

SALE ORANGE STARS

SALE RED STARS

SALE YELLOW STARS

SALE TURQUOISE STARS


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Alessia Delvecchio

“Adam and Eve”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 60x120cm, 2011

SALE


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Alessia Delvecchio

“Nascita”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 100x100cm, 2011

SALE


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Alessia Delvecchio

“Natura morta con astronauta”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 100x100cm, 2011

SALE


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Alessia Delvecchio

“Pitri lunari”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 100x100cm, 2011

SALE


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Alessia Delvecchio

“Martian”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 100x100cm, 2011

SALE


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Alessia Delvecchio

“La prima alba”, 

computer art on gatorfoam 

(Limited Edition of 100), 100x100cm, 2011

SALE






Sunday, 12 June 2011

First Man Into Space


FirstManIntoSpace "Il primo uomo nello spazio"


Lo spazio, nella rappresentazione che ne fa la psiche umana, assume vari significati più vicini ad un immaginario collettivo archetipico in cui vengono a collocarsi gli ideali di un cosmo fantastico e surreale ove rifugiarsi al di fuori del contesto di abitudini quotidiane che assillano l’anima umana. D’altra parte tale viaggio è pur sinonimo del viaggio “esplorativo” dell’anima, ovvero il cammino dell’uomo attraverso le sofferenze e le opportunità offerte dal mondo sensibile alla ricerca del suo sé, a pari del “viaggio introspettivo” intrapreso da Ulisse,  Parsifal e Dante.
A seconda che questo “viaggio” sia posto nell’animo umano come conscio od inconscio, questo porta seco il germe di una crescita spirituale oppure viceversa aridità e malattia conseguenza di un’estraneazione dal mondo verso un’alternativa “virtuale” creando una sovrastruttura alienante e allucinante di mondo-nel-mondo.
La presa di coscienza stilistica degli autori nell’affrontare questo tema si avvicina al Surrealismo, toccando i caratteri tipici della Metafisica, cogliendo l’idea della Pop-Art legata alla tecnica grafica del fumetto di Raushenberg, utilizzando nella sua realizzazione l’attuale Computer-Art e la relativa stampa digitale.
Cariche di significato simbolico le opere esplorano quelle suggestive regioni della coscienza umana alla soglia tra realtà e sogno, o ricordo di quello che “è stato, è, e sarà” (sorta di contemporaneità temporale eternata),  in un rapporto a volte estraniante, a volte malinconico, a volte sarcastico.
Sono gli artisti stessi che espongono per ogni opera il significato intrinseco della stessa attraverso versi o frasi chiave che ne evocano il contenuto artistico.




La Terra è blu

Il primo volo spaziale risale al 12 Aprile 1961, in cui Jurij Gagarin alle ore 9:07 di Mosca, fu lanciato a bordo della navicella Vostok 1, per compiere un’intera orbita ellittica attorno alla Terra. Il Maggiore fu il primo a comunicare come veniva visto il nostro pianeta dallo spazio: “la Terra è blu”. Il viaggio durò 88 minuti, guidato da un computer controllato dalla base, la capsula fu arrestata grazie a retrorazzi per consentirne il rientro nell’atmosfera terrestre.
Perché l’uomo ha deciso di intraprendere questo viaggio verso l’infinito, l’ignoto?
La “corsa allo spazio” iniziò durante il periodo della guerra fredda tra USA e URSS, entrambi i blocchi si sfidarono nel lancio di missili, satelliti e nella conquista della Luna, in un periodo compreso tra il 1957 e il 1975, essa divenne parte integrante della rivalità culturale, tecnologica e ideologia tra le due potenze. L'esplorazione spaziale e la tecnologia dei satelliti artificiali confluirono in questa competizione su entrambi i fronti: l'equipaggiamento satellitare poteva infatti spiare una nazione nemica mentre i successi spaziali potevano invece propagandare le capacità scientifiche acquisite ed il potenziale militare. La tecnologia spaziale infatti era in grado di raggiungere sia obiettivi pacifici che militari, gli stessi missili che erano in grado di inviare un uomo in orbita o colpire un particolare punto della Luna potevano anche inviare un’arma nucleare su di una città nemica.
Il 4 ottobre del 1957 l’Unione Sovietica lanciò con successo il primo satellite artificiale in orbita attorno alla Terra, lo Sputnik 1, che provocò grandi timori negli Stati Uniti, tanto da costituire tra l’altro la NASA (National Aeronautics and Space Administraton). I primi satelliti furono utilizzati anche per scopi scientifici infatti lo Sputnik aiutò a determinare la densità dell’atmosfera superiore, mentre l’Explorer, il satellite statunitense, individuò le “fasce di Van Allen”.
Dopo Gagarin, il primo uomo americano che orbitò per ben tre volte attorno alla Terra fu John Glenn con la missione Friendship 7, il 20 Febbraio 1962.
I traguardi raggiunti dai sovietici e dagli americani portarono enorme orgoglio nazionale ad entrambe le potenze, ma l'obiettivo successivo della corsa allo spazio divenne l'invio di un uomo sulla Luna. Prima di questo traguardo, l'esplorazione del satellite venne effettuata tramite sonde senza equipaggio, che fotografarono la sua superficie. La prima sonda che riuscì ad inviare delle foto dalla superficie lunare fu la sovietica Luna 9 nel 1966.
Nel dicembre del 1968 gli astronauti americani James Lovell, Frank Borman e William Anders orbitarono per la prima volta attorno alla Luna, oltre a festeggiare per la prima volta nello spazio il Natale e rientrarono in sicurezza sulla Terra.
Kennedy propose dei programmi congiunti, come un atterraggio lunare di astronauti americani e cosmonauti sovietici e satelliti meteorologici migliorati, ma Chruščëv, interpretandolo come un tentativo di sottrarre all'Unione Sovietica la superiore tecnologia spaziale, rifiutò. Causa numerosi fallimenti nei lanci, il progetto di un atterraggio umano da parte dell’Unione Sovietica fu prima rinviato e in seguito cancellato.
Così l'astronauta americano Neil Armstrong fu la prima persona a mettere piede sulla Luna il 21 luglio del 1969. Il comandante della missione Apollo 11 aveva come aiuto, il pilota del modulo di comando Michael Collins ed il pilota del modulo lunare Buzz Aldrin. L’evento seguito da più di 500 milioni di persone in tutto il mondo venne interpretato come uno dei momenti più significativi del ventesimo secolo. Passarono alla storia le parole di Armstrong: «One small step for man, a giant leap for mankind» (Un piccolo passo per un uomo, un balzo da gigante per l'umanità).
I sovietici cercarono di recuperare prestigio inviando nel 1970 la sonda Luna 16, che riportò sulla Terra campioni di suolo lunare.
Dopo la Luna i sovietici si dedicarono a mandare sonde su Venere e vi riuscirono nel 1971. Nel 1974 fu la volta di Mercurio con la sonda americana Mariner 10, e successivamente i sovietici fecero atterrare la sonda Mars 3 su Marte nel 1971. La sonda americana Pioneer 10 effettuò un sorvolo di Giove e la Pioneer 11 di Saturno, mentre la Voyager 2 fu la prima e attualmente l'unica sonda a visitare Urano nel 1986 e Nettuno nel 1989.
Man mano che la guerra fredda iniziò a rallentare e mentre anche altre nazioni iniziarono a sviluppare dei programmi spaziali, la competizione tra le due superpotenze divenne sempre più debole ed anzi si trasformò in una discreta collaborazione, al fine di dimezzare le spese. Il termine della corsa allo spazio si può far coincidere con la missione congiunta Apollo-Sojuz, dove la navetta Sojuz 19 si agganciò con la capsula Apollo nel 1975, permettendo agli astronauti "rivali" di visitare l'altra navetta e partecipare assieme agli esperimenti.
I sovietici per problemi organizzativi, e rivalità interne, costituirono la loro agenzia spaziale (Russian Aviation and Space Agency) solo negli anni ‘90. Troppi furono i problemi politici ed economici, anche se l'economia sovietica era la seconda al mondo, le inefficienze nell'organizzazione e le mancanze di fondi portarono alla perdita dell'iniziale vantaggio conquistato sugli americani. Alcuni osservatori hanno sostenuto che i costi per la corsa allo spazio, assieme a quelli (ancora maggiori) per la corsa agli armamenti, aggravarono la crisi economica sovietica nella fine degli anni settanta e gli anni ottanta, e furono uno dei fattori che provocò il collasso dell'Unione Sovietica.
Nel 1981 gli americani mandarono in orbita la prima navetta recuperabile lo Space Shattle che doveva essere utilizzata per il mercato dei lanci commerciali, il nuovo programma spaziale statunitense risalente al 2004 prevedeva il ritorno dell'uomo sulla Luna e la messa in servizio della nuova navetta della NASA che doveva sostituire l'ormai obsoleto Space Shuttle nel 2010. Il passo successivo sarà la missione umana su Marte che però probabilmente non avverrà prima del 2020. Dal punto di vista degli obiettivi dell'esplorazione spaziale oggi ci sono lo studio dell'origine e la struttura dell'universo, la ricerca di forme di vita extraterrestre e lo sviluppo di nuove tecnologie che trovano poi un più vasto campo applicativo anche in altri settori.



First Man into Space

Nel cinema il viaggio spaziale viene preso in considerazione fin dal 1902 quando Georges Méliès diresse il film “Le voyage dans la Lune”,  parodia ispirata liberamente al romanzo di Jules Verne “Dalla Terra alla Luna” e a quello di H. G. Wells “I primi uomini sulla Luna”. In una scena iniziale del film, la navicella spaziale che si schianta sull'occhio di una Luna con sembianze antropomorfe, è entrata nell'immaginario collettivo ed è una delle sequenze che hanno fatto la storia del cinema.
Altro film interessante sull’argomento è Aelita del regista russo Jakov Aleksandrovič Protazanov del 1924, narra le disavventure di uno scienziato russo che sogna di costruire un razzo che lo condurrà sulla Luna dalla principessa Aelita.
Il periodo più florido per il cinema di fantascienza è quello degli anni ’40-’50 decennio nel quale si susseguono moltissime pellicole tra cui il memorabile “Ultimatum alla Terra”, “L’invasione degli ultracorpi” e “La guerra dei mondi”. Nel 1959 esce il film “First Man into Space” di Robet Day che vede il tenente Dan Prescott lasciare l’atmosfera terrestre diventando il primo uomo lanciato nello spazio. Al ritorno sulla Terra il tenente sarà trasformato in un alieno succhiasangue.
In tutti questi film fin’ora citati non vi è rigore dal punto di vista tecnico-scientifico poiché il primo razzo realmente lanciato nello spazio risale al 1957 e quindi i film fino agli anni ’50 mostrano tante incoerenze con la realtà dei viaggi spaziali.
Ad esempio nel film “Stazione spaziale K9” del 1959 i piloti del razzo sono vestiti in giacca e cravatta durante il volo, cosa impossibile.
Con l’inizio dell’era spaziale negli anni ’60 i film di fantascienza acquistano una parvenza più realistica. Ricordiamo i classici “2001 Odissea nello spazio” del 1968 e “Solaris” del 1972.



Il Mistero del viaggio cosmico

Analogamente al viaggio cosmico vero e proprio intrapreso dall’uomo nella corsa allo spazio, vi è come già accennato (il viaggio di Dante nella sua Divina Commedia) un altro viaggio cosmico che l’uomo compie alla luce dei misteri antichi.
Gli stati di coscienza umana abituali sono notoriamente tre: il sonno, il sogno, la veglia. Durante la veglia l’uomo è desto, ha coscienza dell’attività che svolge; durante il sogno si offuscano nella sua mente avvenimenti accaduti durante la giornata in modo disordinato e lo troviamo in uno stato di semi-coscienza; durante lo stato di sonno profondo l’uomo è completamente incosciente. Dove si trova la coscienza umana mentre l’uomo dorme? Dove si trova la coscienza umana quando l’uomo muore?
La vita dopo la morte consiste in un lungo viaggio: dalla Terra l’uomo ascende ai mondi spirituali. Allo stesso modo, ma molto più brevemente, a volte istantaneamente ciò accade quando l’uomo si addormenta.
L’entità umana al momento della morte depone il suo corpo fisico, e continua a vivere nel corpo eterico, nel corpo astrale e nell'io. Il defunto resta immerso in una sorta di contemplazione per circa tre giorni e mezzo, sino a quando l'io e il corpo astrale mantengono i legami che li uniscono al corpo eterico. In questo lasso di tempo, in principio accade che l'uomo è sommerso dalle tenebre, a  poco a poco scorge una luce che diventa sempre più intensa, come una stella molto luminosa dalla quale si espande saggezza cosmica radiante. Su questo sfondo si proietta al contrario (dagli ultimi istanti alla nascita) la visione panoramica di tutta la vita, in forma di immagini. Questo è il momento in cui il corpo eterico comincia a sciogliersi dal corpo fisico e ad effondersi nell'oceano eterico universale.
Conclusasi la prima fase del ricordo oggettivo della vita precedente l'uomo entra nella Sfera della Luna che non si individua in un luogo, ma in uno stato di coscienza. Egli si trova nel kamaloca detto anche mondo delle brame o purgatorio, e lo percorre in un tempo pari a circa un terzo della durata della sua vita terrena variando da anima ad anima a seconda dell’inclinazione verso azioni spirituali o egoistiche materiali. Qui si trovano gli antichi maestri dell'umanità, gli Angeli, l’uomo incontra il proprio angelo, e tutte le persone con le quali era stato in relazione sulla Terra, rivivendo con loro le esperienze comuni, attraverso le sensazioni che il nostro agire operò nell'altra persona si costituisce il nucleo del karma futuro. Concluso il kamaloca lunare si passa alle altre sfere portando quello che abbiamo compiuto di buono nell'ultima esistenza terrena.
Nella Sfera di Mercurio operano gli Arcangeli, qui l’uomo si libera delle tracce che le malattie avevano lasciato nella sua anima e che nella prossima incarnazione, ritroverà trasformate in forze di volontà.
Nella Sfera di Venere troviamo le Arcai e qui come su Mercurio sono determinanti l'amore, la compassione, la socievolezza che l'uomo ha saputo sviluppare durante la vita terrena; su Venere inoltre, e in forma più ampia nel Sole, è importante l'attitudine al senso religioso.
Da qui l'anima abbandona il corpo astrale, che si espande nelle sfere cosmiche. Ormai l'io si è liberato dai legami con la Terra, entra nella Sfera del Sole e vive, sentendosi libero, come spirito tra spiriti. Nello spazio solare si incontrano le entità della seconda gerarchia: Exusiai, Dynamis, Kyriotetes, i fondatori delle religioni. L'anima comincia a percepire la musica delle sfere che le viene incontro da ogni parte del Cosmo. L'armonia o musica delle sfere è il riecheggiare, in una musica spirituale, della cooperazione degli esseri delle Gerarchie. Perché l’uomo sia cosciente in questa sfera e possa collaborare con le Gerarchie spirituali, occorre che l'anima abbia imparato a comprendere sulla Terra tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla confessione religiosa di appartenenza, altrimenti cadrà in uno stato di incoscienza.
Ora l'uomo contempla il proprio corpo fisico fuori da se stesso in modo oggettivo e comincia a lavorare alla preparazione della sua futura corporeità con gli esseri delle Gerarchie spirituali che lo guidano.
Mentre nella sfera spirituale si svolge questa grandiosa opera creativa, nella sfera terrena si va preparando, per generazioni, la linea genealogica fisica.
Penetrando nella Sfera di Marte, dove operano prevalentemente i Troni, quindi nella Sfera di Giove e nella Sfera di Saturno, sede dell'attività dei Cherubini e dei Serafini, l'uomo è immerso nella sfera religiosa. Inoltrandosi nella Sfera di Marte, l'uomo non soltanto ode la musica delle sfere, inizia a comprendere il linguaggio creativo degli dei (il Logos) da cui nascono tutte le cose.
Per gli uomini meno progrediti è impossibile mantenere a lungo una coscienza desta nel devachan e pertanto non possono neppure collaborare con gli dei alla preparazione della propria futura corporeità. Superate le regioni di Giove e di Saturno, l'uomo penetra nella Sfera delle stelle fisse (lo Zodiaco), e vive con gli esseri che appartengono alle stelle stesse traendone il germe spirituale del suo futuro corpo fisico. Quando l'anima ha raggiunto il punto culminante del suo lungo viaggio (può durare anche secoli) e si trova ad uguale distanza tra la morte e una nuova nascita, penetra nella zona della grande calma, nella mezzanotte cosmica, che percorre in uno stato di sonno. Superata la mezzanotte cosmica, l'anima sente una grande nostalgia per la Terra e incomincia la sua discesa verso la reincarnazione, percorrendo a ritroso il cammino. Per potersi reincarnare, l'uomo si circonda di sostanzialità astrale, in modo conforme all'archetipo elaborato nel devachan. Le entità spirituali guidano l'uomo verso la coppia dei genitori terreni e incorporano in lui il corpo eterico al corpo fisico. Dopo la morte l'uomo depone prima il corpo fisico, poi l'eterico ed infine l'astrale mentre al momento della ridiscesa sulla Terra, egli si compenetra prima col corpo astrale, poi con l'eterico e per ultimo con il corpo fisico.
Analogamente quando l’uomo si addormenta percorre lo stesso “spazio” o “stato di coscienza”, il corpo eterico rimane a custodire il corpo fisico dell’uomo, mentre il corpo astrale e l’io attraversano i mondi spirituali, la coscienza umana ripercorre la giornata in visioni a ritroso, in seguito percorre questo viaggio velata dal mondo onirico e quando arriva all’alto paradiso che corrisponde alla fase rem (il sonno senza sogni), di questo l’uomo nulla può conoscere e ricordare, ritorna indietro verso il risvegliarsi con lo stesso impulso che ha nel reincarnarsi.
Quindi  dove vanno in realtà gli astronauti quando esplorano il cosmo? Si ritrovano in una realtà temporale o in una qualche sorta di illusione?

Tenax
Alessia Delvecchio
FIRST MAN INTO SPACE, Catalogo, Giugno 2011